venerdì 13 dicembre 2013

The Walking Dead: commenti post maratona di recupero puntate (fino alla 4X8)!!!


Quando due anni fa iniziai a guardare The Walking Dead non rimasi senz'altro sbalordita e ammaliata. 
Pensavo fosse il solito telefilm leggermente horror e splatter basato sugli zombie, insomma, nulla di esaltante per cui valesse la pena dedicare il mio tempo. Lo abbandonai miseramente alla 4° puntata della prima stagione con l'idea che forse in futuro, se non avessi avuto di meglio da guardare, avrei potuto riprendere da dove l'avevo lasciato, ma di questo non ero per nulla convinta. 
Non mi sono mai sbagliata tanto su una serie tv! Proprio non capisco che diavolo mi passasse per la testa per pensare una simile boiata! Visto nell'ottica generale, dopo quattro stagioni, capisco che il mio errore principale sia stato l'impazienza! Leggevo critiche sfavillanti sui forum, milioni di spettatori per puntata, personaggi lodati e stralodati...ma io nulla, tutto questo non lo vedevo. Ma certo!!! Non si poteva scorgere tutto e subito. Non in questo genere di telefilm dove il punto di forza non è la trama ma il percorso interiore di ogni singolo personaggio, la ricerca prima della freddezza e del coraggio necessari per sopravvivere e poi la ricerca dell'umanità perduta. 
La domanda chiave che guida la serie tv è: Siamo disposti a rinunciare alla nostra parte umana per dare retta agli istinti di sopravvivenza in un mondo dove non ci sono più regole se non quella del più forte?
La mia pretesa di avere questa risposta in pochi episodi era una vaccata. Non è possibile. 
C'è stato bisogno di due stagioni per entrare nella storia e immedesimarmi nel contesto. Nella prima stagione veniva difficile inquadrare la situazione nella sua totalità. Regnava una sorta di confusione generale in cui nemmeno i protagonisti sapevano veramente cosa fare e a cosa andavano incontro. Il gruppo non era ben formato e amalgamato e la sfiducia regnava sovrana. Mi sembra perfettamente realistico come quadro, talmente tanto reale che viene spontaneo in ogni situazione domandarsi cosa avremmo fatto noi in quella determinata circostanza. Certo la prima stagione non è certamente la più interessante dal punto di vista dell'azione ma è necessaria per catapultarci nel mondo di The Walking Dead e avvicinarci ai personaggi. 
La season finale in cui entrano nel laboratorio per trovare riparo e risposte è il punto cruciale della prima stagione. Ero convinta che entrando nel centro avrebbero trovato qualche soluzione, almeno un barlume di speranza che facesse presupporre che il contagio potesse essere bloccato o arginato. Invece no, niente, nada, ed è questo il punto di forza di The walking Dead: non ci sono speranze, non esiste cura...esiste solo la volontà di sopravvivere. La forza di volontà del genere umano costretto a difendersi  per la propria incolumità.  Lotta che costringe i protagonisti a mettere in discussione tutto quello in cui credono. 
Mi piace che sia così, che nessuno si faccia illusioni, che siano tutti consapevoli che saranno costretti a vivere in un mondo che non sarà mai più quello di prima. 
E' proprio questa consapevolezza il vero punto di svolta. 
Nella seconda stagione i protagonisti sono disillusi e e devono fare i conti con la realtà dei fatti: la vita che avevano prima è un ricordo lontano e devono adeguarsi alle nuove circostanze.
Questa fase è importantissima. I personaggi si pongono domande esistenziali: che senso ha vivere se siamo disposti ad ucciderci a vicenda? Se non esiste la fiducia nel prossimo non esiste nemmeno l'umanità. Meglio rischiare di morire che vivere come bestie. 
Ma l'istinto primordiale dell'uomo per la vita è più forte di tutto e porta spesso a fare scelte avventate andando oltre il rispetto per le convinzioni e credenze altrui. In questo caso di Hershel e delle figlie quando Shane apre il fienile e fa uscire gli zombie rinchiusi. Zombie che per la famiglia della fattoria non erano semplici mostri ma persone che amavano credute erroneamente malate. Non c'è nulla di sbagliato nel gesto (il contadino era accecato dall'amore e non riusciva a vedere lucidamente. Come dice il Governatore:" le persone vedono quello che vogliono vedere") ma è sbagliato il modo disumano in cui questo è stato compiuto. Se non si crede più a nulla che senso ha la vita? Le persone hanno bisogno di speranza.
L'unica pecca della seconda stagione è la ricerca infinita di Sophia.  La puntata in cui si scopre che la ragazzina per tutto questo tempo era nel fienile ( momento sublime!)è una delle puntate più belle ed emozionanti del telefilm (anche se credevo da subito che ce l'avessero sotto il naso) ma la ricerca della dispersa dura qualcosa come sette puntate condite da spedizioni qua e là. Per fortuna che questa storyline era mischiata sapientemente con altre vicende, da sola non l'avrei retta.
Come in ogni circostanza in cui le regole vanno a farsi friggere, gli uomini non sono in grado di controllarsi e non si fanno scrupoli nel prendersi ciò che vogliono. E' il caso di Shane, che perde completamente il contatto con la realtà, vuole il posto di Rick al comando e vuole la sua famiglia. E' disposto ad uccidere il suo migliore amico, colui che reputa come un fratello. Rick sa che non può permettersi la debolezza: è costretto ad ucciderlo in modo non cavalleresco e dignitoso...ma ciò che nel passato era sbagliato nel presente acquista legittimità. Rick deve tenere la famiglia e la sua gente al sicuro...non c'è spazio per i sensi di colpa.
Su questo filone si ricollega la terza stagione. 
Se prima la serie tv era incentrata sugli scontri uomini contro erranti, la terza stagione è incentrata sullo scontro uomini contro uomini. 
Questa lotta si rivela molto più dura di quella parallela contro gli zombie. L'uomo è il peggior nemico di se stesso.
Finalmente nella serie viene introdotto un vero e proprio "villan". Anche se è un villan decisamente atipico: Il Governatore. E l'uomo al comando, come si definirà lui stesso, di una cittadina fortificata. 
Ma la natura umana non si smentisce: chi ha il potere ne desidera ancora di più. 
E Philip, vero nome del Governatore, è ossessionato dal comando. Si intuisce la sua insoddisfazione per la
vita passata e questo in lui ha creato un varco in cui la sete di potere si è diffusa come una malattia. Ha intaccato ciò che di buono c'è in lui: è vero che ha caratteri da psicopatico ma è anche vero che è capace di opere di grande umanità e dimostrazioni di affetto. All'inizio della serie vive con Penny, la figlia zombie che tiene nascosta nell'attesa di un farmaco capace di guarirla (aspetta e spera). Questo dimostra che le persone non nascono mostri ma lo diventano con il tempo, con la sofferenza che corrode ciò che di buono c'è in ognuno di noi. Se non si ha più nulla per cui vivere, non si ha nulla da perdere. A differenza di Rick, il Governatore ha perso tutto e lotta per la vita in una maniera diversa come se la morte di altre persone ripagasse le sue perdite e lo realizzasse come essere umano. Ecco il motivo delle teste nel suo appartamento, simboli del suo dominio perverso quanto triste. Ma è proprio il suo essere una figura così controversa a rendere il personaggio interessante a magnetico nel telefilm nonostante io non provi simpatia per lui (dopo l'ultima puntata decisamente no) e abbia provato un'immensa rabbia e tristezza quando ha sparato e ucciso quei poveracci dopo l'assedio fallito alla prigione. Questo denota la sua insicurezza di fondo e il desiderio di approvazione sopra ogni cosa per non risprofondare, nella sua logica, nell'anonimato della vita passata.
Ho trovato l'inizio della quarta serie piuttosto lento. Lo squarcio di vita all'interno del penitenziario non era poi così necessario...non per quattro puntate, sembrava un intermezzo, una sorta di stallo tra le due stagioni.
Intermezzo finito in vacca dopo l'influenza che ha colpito metà delle persone e l'arrivo del Governatore.
Carol che uccide i due malati per impedire il contagio nella prigione...mi sembra un pò strano. Come mi sembra strano che prima o poi non torni!
Non credo nemmeno che Judith sia morta, qualcuno l'avrà pur portata sul pulmino o nascosta da qualche parte...no, se morisse la bambina sarebbe troppo tragico sul serio!
Per fortuna avevo letto qualche spoiler sulla midseason! Ci sarei rimasta secca se non avessi saputo che il Governatore decapitava, tra l'altro non al primo colpo, Hershel! Nonostante sapessi il fattaccio atroce ci sono rimasta di merda. Mi piaceva il suo personaggio, non solo per il fatto che fosse buono, perchè era come una luce nel buio, un faro di speranza e un aiuto fondamentale sia per le questioni materiali che spirituali. Senza di lui tutto potrebbe andare allo sfacelo!!!
Voi credete che il Governatore sia definitivamente morto? Michonne l'ha trapassato con la spada da parte a parte, la sua "ragazza" gli ha sparato...a meno che da un metro di distanza non abbia sbagliato mira o lui morente, rotolando, abbia scansato il proiettile, siccome non siamo in Matrix, non credo ritorni, sembra improbabile, ma non impossibile. Mi dispiace che i componenti del suo gruppo si siano fatti infinocchiare dalle sue parole suadenti tanto da perdere la vita o infognarsi completamente. 
Ora che il gruppo di Rick è diviso si apre un capitolo interessante della storia, si torna alle origini! Si aprono infinite possibilità narrative...speriamo che mantengano questo livello altissimo!
E se pensate che The Walking Dead sia un semplice telefilm sui morti che camminano vi sbagliate di grosso...è molto, molto altro....








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1 commento:

  1. "E se pensate che The Walking Dead sia un semplice telefilm sui morti che camminano vi sbagliate di grosso...è molto, molto altro...." per la serie: prima di giudicare bisogna vedere? brava, apprezzo chi ammette di aver commesso un errore di valutazione. Low profile.
    p.s. complimenti per la scelta del puntatore. W la Vespa!

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